I piloti e gli appassionati di rally sono veramente tanti.
Gente disposta a passare le giornate tra polvere e chilometri a piedi, famiglie con bambini pronte a raggiungere le prove speciali per assistere da bordo strada al passaggio dei concorrenti a volte anche amici e conoscenti.
Questo è il mondo dei rally degli appassionati di quelli che hanno fatto grande i rally, i più appassionati a raggiungere il Turini ed il Sisteron al freddo, i più tranquilli sul terrazzo di casa con la speciale all’uscio.
Ma vi è un mondo anche di professionisti, di chi della propria passione ne ha fatto un mestiere, i finlandesi in primis di quel Mikkola diventato con le auto multimilionario e trasferitosi in Florida a passare la pensione.
E poi Sainz, il numero uno capace per primo a catturare gli sponsor nazionali spagnoli, Repsol, Marlboro e lo stesso Automobile Club Spagnolo.
Gente capace di firmare contratti miliardari e capace poi di vincere.
Alen un giorno mi disse “…io vedere dollaro e poi muovermi”. Ma oggi nel motorsport è ancora così?
Dei veri fenomeni, rendetevi conto che questi sono la versione vivente ed attiva della PlayStation.
Io stesso che conosco a memoria alcune prove speciali del mondiale, quando le vedo in televisione ho la pelle d’oca perché ricordo come passavamo noi su certi dossi ed in certe curve, questi volano, fenomeni veri ed artisti del volante.
Nutro una grande ammirazione, anche se mi rendo conto che la tecnologia ha fatto passi da gigante ed i mezzi di oggi sono vere e proprie astronavi, ma le astronavi devono essere controllate e questi lo fanno nel migliore dei modi.
Diventa però un lavoro usurante dopo che per tanti anni vinci, batti le stesse strade e frequenti lo stesso ambiente.
In fabbrica negli uffici è così ed il mondo dorato dei rally mondiali non scappa da questa legge di vita.
Ed allora viva i talent evviva tutte ciò che ti porta a questo lavoro usurante perchè comunque la passione sarà sempre l’antidoto migliore alla quotidianità alle antipatie e alla noia.