Il mio primo fans club è nato a Cerreto, una frazione vicina a Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca nel 1980.
Un posto speciale anche perché c’era una delle più belle prove del Rally del Ciocco e, quell’anno, vi partecipai con la Lancia Stratos dei Concessionari Lancia Italia, avevo 22 anni.
Luca, Lucia e tutti gli altri ragazzi mi invitarono, per la sera precedente il rally, e, quando arrivai in paese, due ali di folla mi scortarono fino al municipio dove era prevista la presentazione ufficiale del Cerreto Club Franco Cunico.
Era presente tutto il paese e molte persone dalle località vicine si riversarono in quelle stradine troppo strette per tanto pubblico, sindaco e parroco delegati a fare gli onori di casa.
Fu qualcosa di assolutamente indimenticabile.
Come quando a Torregrotta, in provincia di Messina, centinaia di tifosi, coordinati da Mario, mi accolsero, in un ristorante della zona, per la prima cena sociale del Franco Cunico Torregrotta Fans Club.
Un sodalizio che poi durò e dura, forte di una passione non comune e capace di organizzare una gara importante, a me intitolata per molti anni.
Infine il Fans Club di Christian, io lo chiamo così perché da lui sono partite tutte le iniziative che hanno portato questo sodalizio di Vitoio, vicino a Castelnuovo Garfagnana, a seguirmi nella mia attività e che continuò pure in seguito con l’organizzare delle giornate speciali, chiamate Taxi Rally a Puglianella, dove i bimbi meno fortunati potevano passare qualche ora con le macchine da rally e con noi piloti.
Centinaia di tifosi, forse migliaia, pronti a tutto, pronti a sacrificare Domeniche e famiglie per seguirmi in mezza Italia.
Non finirò mai di ringraziarli per ogni singolo striscione, coro e bandiera.
C’era un contatto fisico, una percezione di presenza che caricava, motivava ed alla quale dovevi dare risposte, vittorie e scratch in prova speciale.
I fans club digital credo siano veramente diversi, l’appuntamento è rimandato sulla tastiera, non tra la polvere e l’odore della benzina ma l’apprezzamento ha una faccina o un pollice riverso all’insù.
Buono lo stesso ma clamorosamente diverso, ancor più oggi che con il Covid-19 questi tifosi non possono offrire la loro presenza sulle strade, costretti solo in rete, così mi viene quasi da pensare che vi sia la stessa differenza tra fare all’amore vero e farlo virtualmente, magari sognando la Belén.
Ma avete visto quanti piloti hanno un loro fans club? Praticamente tutti, anche il mio salumiere di fiducia che corre con una Peugeot, praticamente di serie.
Così mi rivolgo ai veri top driver di oggi che, comunque, sono e devono essere comunicatori oltre che di se stessi anche di tutto l’ambiente sportivo dei rally, devono stimolare i propri tifosi in incontri social come dirette rally, radio private o semplici trasmissioni: devono evitare di contare solamente i like ma cercare invece di elevare la qualità dei propri supporter con dirette web, confronti o quant’altro il mondo digitale offre.
L’unica mia richiesta che, però, rimarrà sicuramente inesaudita è quella che fregiarsi di essere a riferimento di un fans club sia quel pilota che qualcosa ha fatto, non solo con la gara della propria città o scuderia, questo solamente per dare un pò di parvenza che non tutti possono avere un vero loro fans club.